Vuoi affittare casa? Ecco cosa devi considerare

Se stai pensando di affittare la tua casa, ma non sai da che parte cominciare, questa breve guida potrà aiutarti nella procedura da seguire. Intanto, la prima cosa che bisogna considerare quando si vuole affittare il proprio appartamento è che non esiste un unico contratto di locazione, ma ce ne sono diversi.

Inoltre, prima di poter procedere con la procedura è importante assicurarsi di rispettare questi requisiti, come l’avere gli impianti a norma di legge; avere degli elettrodomestici funzionanti (ma solo se e quando inclusi nel canone di affitto); essere liberi da ipoteche, pignoramenti o cartelle Equitalia.

Se questi requisiti sono rispettati, allora è possibile procedere con il passaggio successivo: richiedere l’APE, ossia l’Attestato di Prestazione Energetica, che descrive la prestazione energetica dell’edificio. Questo documento è molto importante nel momento della registrazione di un contratto di affitto: se infatti dovesse mancare, il rischio è di incorrere in una sanzione che va dai 1.000 ai 4.000 euro.

Altra informazione che bisogna tenere in considerazione se si vuole affittare casa riguarda la Legge di Stabilità 2016. Questa ha stabilito che il contratto d’affitto deve essere registrato dal proprietario dell’immobile, presso l’Agenzia delle Entrate, entro 30 giorni dalla firma. Se non viene rispettata la scadenza, il contratto risulta nullo. L’obbligo di registrazione vale per i seguenti tipi di contratto:

1- Affitto 4 + 4 a canone libero;

2- Affitto 3 + 2 a canone concordato, senza o con cedolare secca;

3- I contratti transitori stipulati con studenti o lavoratori in trasferta;

4- I contratti di locazione a uso foresteria.

La comunicazione di avvenuta registrazione del contratto di locazione deve essere inviata anche al conduttore e all’amministrazione del condominio, entro 60 giorni.

Quali spese devi considerare per la registrazione di un contratto di affitto?

Ci sono due imposte da pagare nel momento in cui registri un contratto di affitto: la prima è l’imposta di bollo, che è pari a 16€ ogni 100 righe di contratto. La seconda è l’imposta di registro, che corrisponde al 2% sul canone annuo, moltiplicato per il numero di annualità del contratto di locazione. Una alternativa al pagamento di queste tasse è il contratto a cedolare secca, che prevede l’esenzione dall’imposta di registro e da quella di bollo.

vuoi affittare casa?

Altra informazione che bisogna tenere in considerazione se si vuole affittare casa riguarda la Legge di Stabilità 2016. Questa ha stabilito che il contratto d’affitto deve essere registrato dal proprietario dell’immobile, presso l’Agenzia delle Entrate, entro 30 giorni dalla firma. Se non viene rispettata la scadenza, il contratto risulta nullo. L’obbligo di registrazione vale per i seguenti tipi di contratto:

1- Affitto 4 + 4 a canone libero;

2- Affitto 3 + 2 a canone concordato, senza o con cedolare secca;

3- I contratti transitori stipulati con studenti o lavoratori in trasferta;

4- I contratti di locazione a uso foresteria.

La comunicazione di avvenuta registrazione del contratto di locazione deve essere inviata anche al conduttore e all’amministrazione del condominio, entro 60 giorni.

Quali spese devi considerare per la registrazione di un contratto di affitto?

Ci sono due imposte da pagare nel momento in cui registri un contratto di affitto: la prima è l’imposta di bollo, che è pari a 16€ ogni 100 righe di contratto. La seconda è l’imposta di registro, che corrisponde al 2% sul canone annuo, moltiplicato per il numero di annualità del contratto di locazione. Una alternativa al pagamento di queste tasse è il contratto a cedolare secca, che prevede l’esenzione dall’imposta di registro e da quella di bollo.